
PRIME FORME DI SCRITTURA
Le prime forme di scrittura musicali delle civiltà antiche si basavano sulle lettere dell’alfabeto.
La notazione alfabetica riguardava alcuni sistemi musicali come quelli del popolo cinese, indiano ed anche greco che, a sua volta, influenzò quello latino.
I NEUMI E LA NOTAZIONE ADIESTAMATICA
I canti spesso venivano tramandati oralmente ma, nel Medioevo, si rese necessario prendere “appunti” sopra i canti gregoriani attraverso una serie di segni detti NEUMI che iniziarono a compararire tra l’VIII ed il IX secolo. Essi indicavano semplicemente l’andamento melodico ascendente o discendente senza specificarne le altezze (notazione adiastematica).
NOTAZIONE DIASTEMATICA
Dal X secolo in poi cominciò ad affermarsi la notazione diastematica che iniziava ad esprimere le altezze melodiche.
Venne introdotto dapprima un rigo di colore rosso che indicava il FA, poi un secondo di colore giallo che indicava il DO.
IL TETRAGRAMMA
Attorno all’XI secolo Guido D’Arezzo, monaco benedettino, sviluppò un sistema per facilitare il canto a prima vista, ricavò dall’inno Ut queant laxis il nome delle note e tracciò le 4 righe del tetragramma, migliorando la scrittura musicale che però era ancora priva della durata.
Nel corso dei secoli le note iniziarono ad assumere la forma quadrata.
NOTAZIONE MODALE
Con l’avvento della polifonia divenne necessario stabilire anche la durata delle note.
Inizialmente venne elaborata una notazione di tipo modale che si rifaceva ai piedi della ritmica greca, attraverso l’utilizzo di moduli ritmici che si basavano su 6 modi.
I modi si basavano su un’unità di misura ternaria detta PERFECTIO, il numero tre infatti era considerato perfetto in quanto indicava la Trinità.
NOTAZIONE MENSURALE: NOTAZIONE FRANCONIANA
Viene attribuita a Francone di Colonia, attorno al XIII secolo, il superamento dei modi attraverso la notazione mensurale, misurabile con la codifica di 4 note che si basavano ancora sul principio di raggruppamento ternario.
Esse erano la BREVE, SEMIBREVE, LUNGA e DOPPIA LUNGA.
NOTAZIONE MENSURALE: ARS NOVA FRANCESE
Durante il periodo noto come Ars Nova, termine ripreso dal trattato Ars Nova Musicae del compositore e vescovo Philippe de Vitry, vennero identificate nuove durate come la MINIMA e venne accettata la suddivisione binaria che prima era considerata imperfetta.
NOTAZIONE MENSURALE: ARS NOVA ITALIANA
Anche in Italia si sviluppò un sistema di scrittura musicale, grazie a Marchetto da Padova, molto simile a quella dell’Ars Nova francese.
VERSO LA NOSTRA NOTAZIONE
Dal XV secolo con l’introduzione del quinto rigo nacque il pentagramma, inoltre, grazie all’avvento della stampa, le note da quadrate assunsero la forma ovale che conosciamo oggi.
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