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Cosa succede nel cervello dei musicisti che improvvisano?

Uno studio* del 2008, condotto da Limb e Braun, ha cercato di capire cosa accade realmente nel cervello dei musicisti che improvvisano, avvalendosi della risonanza magnetica funzionale (fMRI).


I ricercatori hanno preso in esame dei pianisti jazz professionisti ai quali è stato richiesto sia di suonare delle melodie scritte, quindi precedentemente apprese, che di improvvisare su una data struttura armonica.


Lo studio ha evidenziato  differenti cambiamenti a livello cerebrale tra i due tipi di esecuzione:

durante il processo musicale di improvvisazione è stata rilevata la disattivazione di parti di  aeree cerebrali come la corteccia pre - frontale dorsolaterale e le regioni orbitolaterali, a favore dell’attivazione a carico della corteccia prefrontale mediale.


Cosa significa tutto ciò ?


Durante il processo di improvvisazione le aree cerebrali disattivate, deputate a  regolare i processi di pianificazione, hanno lasciato spazio a quelle  che si attivano durante “la narrazione del sè”: a detta degli studiosi improvvisare è un modo di raccontarsi e di esprimersi attraverso la musica.


E non è tutto:  le aree cerebrali che si sono “spente” sono le stesse che si disattivano in stati alterati di coscienza come l’ipnosi o la meditazione.






Fonti:

Neural Substrates of Spontaneous Musical Performance: An fMRI Study of Jazz Improvisation. Limb & Braun , Plos One (2008)

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