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Impressioni musicali

HAI MAI SENTITO LA TUA LAVATRICE CANTARE O LA TUA AUTO SUONARE UN RITMO TERNARIO?


Il ritmo fa parte dell’essere umano: tutti noi portiamo dentro il petto uno strumento che scandisce regolarmente (o quasi) il tempo: il cuore.


A volte può capitare di sentire macchine organizzarsi in un cento ritmo; secondo il neuroscienzato e percussionista John Iversen, esiste una propensione inconscia nell’imporre un ritmo a ciò che si ascolta: ad esempio percepire un suono  di  orologio come un “tic - tac”  nonostante i suoni siano identici.


O magari sentire l’auto organizzarsi in un ritmo ternario o a gruppi di quattro o cinque.

Tutto ciò è dovuto al nostro cervello che impone uno schema, sia dal punto di vista temporale che melodico, anche quando questo non è presente


UN BREVE ASCOLTO SUL CASO

Sfruttando questa capacità, il compositore Arthur Honegger ha composto Pacific 231  (1923), un poema sinfonico che non intende imitare il suono di un treno bensì tradurre un’impressione.


«Ho sempre amato le locomotive con passione; per me sono esseri viventi, e le amo come altri possono amare le donne o i cavalli. 

Nel "Pacific" quello che ho cercato di fare non è l'imitazione dei rumori della locomotiva ma la traduzione d'un'impressione visiva e di un godimento fisico in una costruzione musicale. 

La composizione parte da una contemplazione oggettiva: il respiro tranquillo della macchina in riposo, lo sforzo dell'avviamento, e poi il progressivo aumento della velocità finché si arriva allo stadio lirico o patetico di un treno di trecento tonnellate lanciato in piena notte a 120 all'ora. 

Ho scelto a oggetto della composizione la locomotiva di tipo "Pacific n. 231" per i convogli pesanti dalle grandi velocità».


Arthur Honegger




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